Viticoltura in Alto Adige
Il vino d’Alto Adige è caratterizzato dalla varietà dei terreni, le condizioni climatiche e l’esposizione solare. I vigneti a quote più basse si trovano a 200 metri sul livello del mare, quelli a quote più elevate addirittura a 1.000 metri.
A nord le Alpi costituiscono una barriera contro i venti, da sud si fa sentire il dolce clima mediterraneo. Grazie a tutto questo, i vini sono di grande varietà. Le regioni di viticoltura sono la Val dell’Adige, l’Oltradige, la Bassa Atesina, la zona di Santa Maddalena, i dintorni di Bolzano, la Valle Isarco e la Val Venosta.
In tutto si coltiva uva su 5.000 ettari di terreno: gli altoatesini coltivano uva Schiava, Lagrein e Gewürztraminer ma anche altri vitigni che sono stati importati da altre zone. Da oltre 100 anni i nostri viticoltori vinificano infatti vini DOC e cuvée di Cabernet, Merlot e Pinot Nero.
Il passaggio dall’uva al vino
Per garantire ogni anno l’alta qualità dei vini altoatesini, i viticoltori hanno da fare tutto l’anno, la pausa invernale è breve. Già a gennaio si parte con la potatura delle viti, seguita a marzo dalla “legatura” e dalla prima germogliata in maggio. In giugno e luglio, invece il contadino sfronda le viti e in agosto dirada i grappoli, un lavoro fondamentale per ottenere i vini di qualità.
La vendemmia inizia nei primi di settembre con le uve bianche e finisce a metà ottobre, quando è anche il momento della fermentazione nelle botti.
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